La mia intervista al Gruppo Aeda Edizioni sul Primo Volume del fumetto "Samael".
- Antonio Pistorio
- 16 gen 2018
- Tempo di lettura: 8 min
- Buongiorno, Antonio. Siamo lieti di poterti intervistare e saperne di più sull'ultimo tuo lavoro che pare si differenzi abbastanza da ciò che sei abituato a fare...
- Assolutamente, questo progetto non è solo inedito, ma sperimentale. Sono uno scrittore emergente, pertanto ho sempre scritto romanzi e racconti. In passato non ho mai avuto l'idea di scrivere o elaborare un fumetto, anche perché non sono affatto portato per il disegno manuale.
- Ti ritrovi alla tua seconda pubblicazione dopo quella del romanzo The Joe's Club nel 2016. Hai altri lavori futuri?
- Certamente. Sto lavorando a due romanzi che appartengono a due generi totalmente diversi, ma che ugualmente necessitano di dedizione e di studio. Uno, "Le Due Rose" è un romanzo storico che narra le vicende di due fratelli gemelli separati alla nascita in seguito al terribile terremoto di Messina nel 1908: uno dei due verrà venduto a uno sconosciuto e adottato da una famiglia americana benestante; l'altro, al contrario, per volere della sorte resterà in Sicilia e sarà succube di miseria e di sacrifici tremendi, percorrendo un contesto storico lungo, appassionante e fondamentale. L'altro romanzo, dal titolo "Enduras", è un lungo fantasy ambientato in un pianeta immaginario abitato da diverse specie, oltre quella umana; anche qui il protagonista in negativo sarà la razza umana che guidata dal dominio sokiano, cercherà di dominare con la forza mentale e fisica, tutte le altre specie. - Quando e come è nata la tua passione per la scrittura?
- Non c'è un preciso momento o una spiegazione, io credo che ognuno di noi nasca per qualcosa. E' una vera passione, nasce da dentro e, pertanto, se ne sente il bisogno. Scrivo da sempre e non riesco a smettere di pensare o creare nuove storie e nuovi personaggi.
- Il tuo ultimo lavoro, il fumetto "Samael", dal punto di vista grafico può rappresentare nel panorama del "comic book", una vera novità perché hai adottato delle elaborazioni in 3d...
- Sì, mi piace molto usare la tecnologia 3d, anche se non sono un esperto. Sono abbastanza attratto dalla magia dei software 3d che ti permettono di realizzare qualcosa di fantastico, specialmente per chi ha molta inventiva. Samael è il mio primo lavoro prodotto interamente con immagini e personaggi elaborati grazie all'utilizzo di software 3d. - Di cosa parla questo nuovo e sperimentale fumetto?
- Innanzitutto è prevista una vera serie a fumetti tratta da un mio vecchio romanzo dal titolo "Samael, l'angelo della notte". In realtà dopo aver ideato questo romanzo, non sono mai stato pienamente soddisfatto di concludere il lavoro con la semplice stesura scritta e avevo in mente di dedicarmi a qualcosa di diverso. Nel tempo, conoscendo e rapportandomi con il mondo 3d, ho deciso di creare immagini che ritraessero scene tratte dalla scrittura.
Samael è un romanzo noir ambientato nella cupa, grigia e corrotta città americana di Bosom City (immaginaria, ma al contempo, simile a tanti contesti reali) ove si susseguono due temi e argomentazioni principali: quello sociale, con temi attuali e in chiave futuristica nei quali vengono trattati provvedimenti generali quali il microchip sottocutaneo, epidemie e vaccinazioni forzate, migrazioni di massa, la digitalizzazione della moneta; quello individuale, che narra le vicende di uno scrittore riservato, Albert Praed, alla ricerca del successo editoriale dopo aver scritto il suo ultimo romanzo, dal titolo "Samael". Tutto questo avrà un unico filo-conduttore rappresentato dai valori negativi dell'uomo, quali la corruzione, la rincorsa folle verso il potere, l'egoismo più esasperato.
- Perchè il nome Samael, come hai scelto il titolo alla tua opera? Questa è stata una scelta legata al romanzo del mio personaggio che narra la sete di giustizia, con un senso particolarmente critico nei confronti della malvagità del potere umano. Da qui la necessità di personificare in un "apparente angelo nero" la voglia e la concretezza del senso di giustizia, eliminando tutti coloro che quotidianamente compiono malefatte ai danni dei cittadini onesti o di persone innocenti. E' stato scelto il nome di Samael, poiché nel romanzo di Praed, la gente stessa lo identificherà con uno degli angeli dell'Apocalisse che secondo i testi ebraici, era stato punito da Dio dopo essersi ribellato alla creazione dell'essere umano, credendo che fosse un soggetto imperfetto e corrotto.
- Puoi descriverci sinteticamente il primo capitolo di questa serie, "Le vie della perdizione"?
- Questa prima parte è una mera descrizione dei personaggi che saranno i pilastri della storia. Le prime scene sono dedicate al commissario MacLaine, un anziano poliziotto, indifferente ed egoista, che è stato trasferito proprio al dipartimento di Bosom. Durante il tragitto che lo porterà a destinazione, farà una riflessione severa con se stesso, pensando al suo triste passato, quando viveva in quella cupa città e ricordando l'ingiusta uccisione del padre per mano di un boss mafioso. MacLaine era ancora un giovane agente di polizia quando accadde quella tragedia e anziché indagare, preso più della paura del suo mestiere che dalla rabbia per la perdita del padre, decide di trasferirsi a Philadelphia, lontano dalla maledetta Bosom e dal suo passato. Per tutta la vita sarà un poliziotto servile, a tratti corrotto, e sicuramente passivo verso la lotta alla criminalità: sono proprio queste caratteristiche tipiche della sua vigliaccheria, a donargli paradossalmente, una carriera ai vertici della polizia.

Un personaggio di spessore, simbolo del messaggio che vuol dare il romanzo, è Caleb Martin, detto il cardine. È l'uomo che ha le "mani in pasta" dappertutto e in ogni settore della città: finanza, commercio, chiesa, mafia, amministrazione. Dappertutto vi è la sua presenza. È azionista della Globalest, una delle holding finanziarie più potenti del mondo che controlla la maggioranza delle industrie multinazionali, ed è a capo della società Handley&Martin, ai vertici nel settore elettronico, informatico e tecnologico. Suoi sono i progetti e le manovre più astute e scellerate, al fine di incrementare il potere personale in ogni settore e incoronarsi come padrone di Bosom City. Sua è la proposta di corrompere una commissione di medici per dettare le misure delle prescrizioni relative a un determinato farmaco (tra l'altro nocivo) allo scopo di aumentare gli utili di una casa farmaceutica. Opporsi ai suoi progetti, ostacolarlo o controbattere ai suoi tentativi di diabolico dominio, è un costo da pagare caramente, sebbene il cardine ne esca sempre come un "grande benefattore". Il dottor Reed, per fare un esempio, l'unico che gli si oppone e fautore di una cura alternativa valida, verrà assassinato.

Infine vi è Nicki, una giovane prostituta, testimone di un importante omicidio che cercherà casualmente protezione in Albert Praed, al quale racconterà la sua vita cercando di far capire che a volte, è proprio quest'ultima a prendere il sopravvento, a modellarti, portandoti a essere ciò che non sei...

- Cosa puoi dirci, invece, su Albert Praed?
- Albert è tanto incorruttibile e coerente quanto asociale e inflessibile. A Bosom non esiste un personaggio "perfetto", un buono con il quale volersi immedesimare o un "eroe" che lotta e vince contro i cattivi. Questa è innanzitutto una storia cruda, reale e cupa, allo stesso livello di quanto lo siano le azioni di chi governa davvero il mondo. Nel suo piccolo, tramite la sua scrittura e il suo essere, Albert affronta e decide di combattere il lerciume che attornia Bosom, ma in realtà è ben consapevole di non poter vincere la guerra. Questo suo modo di essere critico, ribelle, fuori da ogni conformismo e per nulla diplomatico, lo porterà a perdere qualsiasi cosa. Il suo miglior amico, l' editore Evan Bucks, che gli aveva promesso un ottimo contratto editoriale per Samael, si tira indietro e giustificandosi dietro alla dura criticità, banalità ed estremismo del romanzo, gli volta le spalle fino a tradirlo, soffiandogli via la fidanzata Clair Flaherty con la quale doveva sposarsi. In questo primo capitolo, abbiamo dinanzi un Albert isolato, in profonda crisi e deluso dal mondo, tanto da ricorrere spesso ad alcol e antidepressivi. È un Albert stremato dagli insuccessi e dell'abbandono più completo, un punto bianco in mezzo a un universo così scuro. Un soggetto che resta irremovibilmente nella sua essenza, mentre tutto il mondo attorno a lui cambia continuamente. Debole e depresso, non trova il coraggio di reagire pensando che non ha più nulla da condividere con qualcuno.

- Nel fumetto, già dal primo volume si evidenziano, come hai raccontato, temi abbastanza critici nei confronti della società e del potere globale, specialmente per ciò che concerne il conformismo e l'adeguarsi al sistema.
- Esattamente. Ciò che accade è l'esser fatti fuori. Se non ti adegui e non sei disposto a perdere una buona parte di ciò che sei realmente, sei fuori da ogni ambito sociale e questo riguarda ognuno di noi e in ogni aspetto della nostra vita. La società contemporanea non è così all'avanguardia come si vuol far credere, ma si basa su principi rigidi, ben determinati senza concedere pensieri ed azioni pienamente liberi. Anche nel caso in cui il sistema accetti colui che si mostri diverso, se questa diversità è riconosciuta dal contesto sociale, diventa una legge alla quale tutti devono sottostare. Una legge rappresentata usualmente da illusioni che determinano la matrice dei nostri comportamenti. Prima di tutto si alimentano le necessità (denaro, realizzazioni, sicurezza), poi una ristretta oligarchia seguendo i propri interessi e per nulla quelli globali, determina quale sia il percorso da effettuare per raggiungerli, secondo direttive non stabilite da me, da te o dalla maggioranza della popolazione nazionale o mondiale, come dovrebbe essere davvero in società democratiche e liberali. Il risultato di queste direttive alle quali sottostiamo, porta più potere e più controllo nelle mani di questa oligarchia. La società occidentale non mostra affatto di possedere elementi o parametri equilibrati, anzi, decide autoritariamente quali siano i criteri rigidi ai quali bisogna adeguarsi per poter sopravvivere. Quel che si vede oggi è che loro decidono per te, loro decidono il tuo tempo e quanto denaro puoi avere, e a noi, presi dallo stress quotidiano che ci impongono, non resta nemmeno un attimo per fermarci a riflettere. Non vedo molta democrazia in questo. Ma è solo un'opinione personale.
- La tua teoria sembra molto simile alle tesi sul complottismo, condividi questo filone di pensiero?
- Infine, persino in una persona viscida e senza valori ci può essere un sottile velo di verità; perciò seppure non creda ciecamente ad ogni cosa dettata da tali teorie, sono sicuro che in fondo c'è del vero: basterebbe solo fermarsi un attimo e riflettere seriamente.
- La libertà può presentare anche dei difetti laddove superi determinati limiti, o mi sbaglio?
- La libertà nei termini dell'esasperazione dei diritti, porta a una ritorsione dell'umanità e della natura. I connotati della natura, ad esempio, sono ben definiti e li conosciamo tutti. La natura decide al di sopra dell'uomo e dei sistemi sociali, pertanto non è possibile, nemmeno in nome dei diritti umani o personali, stabilire quali siano le sue regole.
- Hai appena affermato che nel tuo fumetto non esistono eroi, eppure, esiste un forte elemento giustiziere e si assiste a una sete quasi forsennata di giustizia, portando a intravedere un forte contrasto tra il bene e il male...
- Sì e i personaggi come Nicki e Albert, insieme alle loro vicende, renderanno questo contrasto ancora più acceso. La sete di giustizia che poi risiede in ognuno di noi, è un elemento quasi giocoso inserito come unico fattore virtuale in netto contrasto con il mondo super-reale rappresentato da Bosom e che sorprenderà e turberà totalmente il contesto iniziale. Non so poi quale effetto potrà avere sul lettore osservare o immaginare una così profonda giustizia, seppur violenta, nei confronti di persecutori, corrotti e malfattori. Chissà se immaginarla nel mondo reale, possa recargli sentimenti di sorpresa, di turbamento o di soddisfazione.
- Per finire, augurandoti il meglio e sperando che il fumetto sia letto con l'interesse che merita, quando e dove sarà possibile trovare il primo volume di Samael?
- La prima data di pubblicazione è prevista per venerdì 19 gennaio e fino al 12 marzo sarà disponibile nel mio stesso blog, un download completamente gratuito in formato PDF.
È consigliabile per chi ha un dispositivo Android, leggerlo tramite l'App Amazon Kindle. In primavera sarà acquistabile presso le maggiori librerie e store italiani e internazionali.
- È tutto, ti ringrazio per la disponibilità, Antonio.
- Grazie a te e al Gruppo Aeda Edizioni.


Titolo: Samael, "Le vie della perdizione", 1. Vol.
Autore: Antonio Pistorio
Editore: AEDA EDIZIONI
Pagg. 145
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