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Chi è Albert Praed

  • Immagine del redattore: Antonio Pistorio
    Antonio Pistorio
  • 7 gen 2018
  • Tempo di lettura: 3 min

dal Romanzo e Fumetto, "Samael - l'Angelo della Notte"

"E' la strada della vergogna e della corruzione, non venderò mai me stesso per raggiungere il successo!"

Albert Praed incarna perfettamente le falle del sistema moderno e della società contemporanea.

Lui è nato scrittore, non per qualcos'altro. Non sa fare lavori manuali, non è in grado di riparare un impianto elettrico, non ha studiato medicina perché non era assolutamente portato per quel tipo

di studi, nonostante il padre fosse un benestante. E' semplicemente un artista, sa scrivere e sente la necessità di farlo, dedicando la maggior parte del tempo alla sua passione. Ma in quest'epoca l'arte e la scrittura vengono denigrate e non solo per questioni di tempo o di esigenze quotidiane, piuttosto per il disfacimento individuale e ben diffuso dell'anima. Ha sicuramente avuto la più grande sfortuna, condivisa in fin dei conti con tutti, di esser nato a Bosom City, che rappresenta un pò l'habitat e il contesto che ci accomuna sicuramente con i protagonisti di Samael.

Albert, dopo aver resistito al tormento di un padre che lo voleva assolutamente medico, cercando di distoglierlo dalla "grave perdita di tempo", rappresentata dalla scrittura, diviene sempre più un puntino bianco (o se volete, nero) in mezzo a un mondo nero (o se volete, bianco). Egli è un emarginato che però non ha alcun timore di essere un realista, osservando scrupolosamente e con puntiglioso rigore critico, il mondo e la società di oggi, soffermandosi in particolare, sulla corruzione, sulla malizia e sull'egoismo dell'essere umano. Non è colpa sua: lui è così, non può fare altro, non sa fare altro.

Questo però non delinea le caratteristiche principali di Albert. Non è solo un semplice scrittore alla ricerca di un contratto editoriale. E' anticonformista, ribelle, puro, ma severo, rigido e sicuramente con scarse capacità diplomatiche. Il "savoir faire" non fa per lui. Non sa adattarsi ai modi di pensare, ai modi di agire che rappresentano le password indispensabili per entrare a far parte dei sistemi d'accesso posti a base

di ogni aspetto sociale. Così il suo miglior amico, l'editore Evan Bucks, esempio tipico dell'uomo di successo, con una propria splendente posizione sociale, colui il quale abbandonato dalla sua famiglia newyorkese, aveva cercato rifugio in Praed ai tempi degli studi comuni in letteratura , diventa insegnante di conformismo, di adattamento sociale, di scalata verso i desideri materiali, sebbene quasi indispensabili. E la sua ragazza,la radiosa e colorata, Clair Flaherty, figlia di un ex tenente dell'esercito con la quale ha condiviso dieci anni d'amore, sua indissolubile promessa sposa, si stanca dell'eterno "esser se stessi" e influenzata anche da Evan, crede infine a un equilibrio tra l' adeguarsi e il sopravvivere. Così quando Albert promette di sposarla, Evan ritira ogni accordo promesso e ha il potere di rovinare il vecchio amico, preferendo la pubblicazione di un nobile amico politico, che aveva deciso di scrivere una comune biografia da rampollo, all'ultimo baluardo di salvezza, rappresentato dal testo di Samael. La bocciatura viene giustificata con le caratteristiche più sopraffine del romanzo di Praed: crudo, violento, critico con i poteri forti, forse anche banale, ma #tristementevero; e se dapprima il contratto editoriale era una formalità, in seguito la gelosia e l'invidia di Evan, spinto da un forte e segreto desiderio verso Clair, prendono il sopravvento e spediscono Albert dritto all'inferno.


Sensibile e vendicativo, oltre che riflessivo, lo scrittore non può accettare tutto questo, e cade volutamente, in un vortice depressivo sorretto da alcol e farmaci, fin quando cede del tutto, nonostante una leggera esitazione dovuta alla conoscenza di Nicki.

Il modo di fare, di pensare, toglie tanto alla nostra naturale essenza istintiva, poiché per questioni di adattamento relazionale, siamo costretti a portarci verso un livello di pensiero o di azione che rappresenta

un vero e proprio linguaggio di programmazione universale. Ma cosa succederebbe se tu da domani iniziassi a tralasciare del tutto questo linguaggio di programmazione universale? Se abbandonassi quel velo di ipocrisia che siamo costretti a indossare per rispetto nei confronti del valore religioso attribuito al dover essere accettati? Le falle del sistema sociale sono dovute all'improduttività di scrittori come Praed, oppure sono dirette conseguenze di una società prettamente conformante che decide chi dobbiamo essere? Cosa potrebbe accadere se ti lasciassi guidare dal tuo più profondo modo di essere in tutti i settori della tua vita?

Se da domani dicessi al tuo capo ciò che vuoi dirgli realmente?

Se domani sera vorresti fare esattamente ciò che desideri e non puoi, per esigenze legate alla tua quotidianità?

Se ti comportassi dando ascolto al tuo più vero modo di essere?


Diventeresti esattamente come Albert Praed.



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"Ogni giorno è il più grande dei miracoli" 

[...] È necessario comunque osservare le cose con gli occhi dell'anima, fuori dai riduttivi concetti della razionalità e della deduzione umana, avendo il coraggio di credere nell'impossibile e andare ben oltre le semplici apparenze. Sì, bisogna saper guardare al di là della nostra vista, verso l'inspiegabile, per far diventare ogni cosa possibile...

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